venerdì 19 febbraio 2010

LA SCHIAVITU' IERI E OGGI

COS'E' LA SCHIAVITU'?

La schiavitù è la condizione per cui un individuo rimane privo di tutti i diritti di persona libera e viene considerato come proprietà di un altro individuo. Storicamente il proprietario di uno schiavo aveva diritto di vita e di morte su di esso e sulla sua famiglia, e aveva diritto a sfruttarlo. Uno schiavo poteva nascere in questa condizione, se figlio di schiavi, oppure poteva perdere la libertà in determinate situazioni, le più comuni delle quali erano la cattura in guerra.

SCHIAVITU' IERI: LA TRATTA DEGLI SCHIAVI.

A iniziare la tratta, cioè la deportazione di centinaia di migliaia di neri verso l'America, furono i portoghesi nel secolo XV.
Esistevano due tratte: quella Orientale e quella Occidentale.
Durante la durissima traversata dell’Atlantico il 15% degli schiavi moriva.
Alla fine la "merce umana" rimanente veniva esposta al mercato degli schiavi e costretta a lavorare nelle piantagioni di tabacco e cotone o nelle industrie tessili americane.


ECCO LA CARTINA CHE MOSTRA IL LUOGO DELLA TRATTA:



LA SCHIAVITU' OGGI

1833 ma ancora oggi esiste la schiavitù sotto diverse forme:
  • prostituzione
  • sfruttamento agricolo
  • sfruttamento minorile
















NO ALLO SFRUTTAMENTO MINORILE!


FONTI:


venerdì 12 febbraio 2010

GABRIELE D'ANNUNZIO: il "superuomo" al di sopra della massa

VITA

Gabriele D'Annunzio naque a Pescara nel 1863 da un'agiata famiglia borghese.
Egli espresse soprattutto il culto dell'estetismo ed elaborò la teoria del "superuomo", ovvero un uomo così speciale, potente ed eroico da non dover obbedire a principi morali.
Si iscrisse all'Università di Roma dove acquistò grande notorietà con i suoi scritti che destavano scandalo per i contenuti "immorali".

LA FUGA IN FRANCIA

Pur guadagnando molto denaro D'Annunzio si indebitò per il suo tenore di vita principesco e per le molte relazioni con donne di successo come Eleonora Duse.
Quoando la situazione economica divenne insostenibile fuggì in Francia mantenendo comunque i contatti con l'Italia.

DALLA GUERRA AL "VITTORIALE DEGLI ITALIANI"

D'Annunzio fu un convinto intervenista, cioè sostenitore dell'intervento italiano durante il primo conflitto mondiale. Arruolatosi come aviatore al termine della guerra si fece portavoce del malcontento dei reduci per il fatto che Fiume e la Dalmazia erano state annese alla Jugoslavia.
D'Annunzio organizzò una spedizione e occupò militarmente Fiume ma ben presto dovette ritirarsi.
Dal 1921 si stabilì in una villa a Gardone, sul Lago di Garda, che trasformò in una sorta di museo a se stesso: il "Vittoriale degli Italiani". Qui morì nel 1938.

DOVE SI TROVA IL VITTORIALE...

Visualizza Il Vittoriale degli Italiani in una mappa di dimensioni maggiori